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ART “4” “2”-DAY  26 November
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DEATHS: 1943 DE FEURE — 1882 LECLEAR
BIRTH: 1395 PISANELLO
^ Died on 26 November 1943: Joseph van Sluijters “Georges de Feure”, Dutch painter born on 06 September 1868.
— The Dutch painter Georges Joseph Van Sluyters was known in France under the pseudonym Georges de Feure. Drawn at first to the art of advertising posters, de Feure painted Symbolist compositions of Baudelairian inspiration on the theme of woman, and showed them at the Rose+Croix Salons. Around 1900 he turned to the decorative arts. His contributions to Bing's Art Nouveau pavilion at the Universal Exposition of 1900 were much admired. Gifted with a highly inventive mind, he was as skillful at designing airplanes as theatre sets and costumes.
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Swan Lake (1897; watercolor) Surrounded by flowers and birds, a woman on a boat gazes at her reflection in the water, unable to tear herself away from it. The figure of the peacock, a symbol of vanity, lends meaning to a composition remarkable for its fluid lines and transparent hues.
Les Fleurs du Mal, Baudelairean characters visualized by the most elegant of the Decadents. The frame, in embossed and gilded leather, is also by the artist.
The Voice of Evil (1895; 65 x 59) — In Search of the Infinite (1897) — The Pheasant (1902)
^ Born in 1395 before 27 November: Antonio Pisanello (or Pisano) di Puccio, Italian artist who died on 08 October or 14 July 1455.
— Italian painter, draftsman, and medallist, who was the last and most brilliant artist of the ornate, courtly International Gothic style. Originally named Antonio Pisano, he studied under Gentile da Fabriano, whose graceful, detailed style he inherited.
      Pisanello produced paintings, frescoes, drawings, and portrait medallions for the courts of Milan, Rimini, Naples, Mantua, Ferrara, and Verona. His well-known small painting, Princess of the House of Este (1443), exemplifies his style; it shows a woman in profile against a tapestrylike floral background and is characterized by elegant long lines, clear colors, and exquisite drawing of details.
      His frescoes, such as his masterpiece Saint George and the Princess (1438), show to the greatest extent his precise and loving representation of the natural details of human figures, animals, flowers, and objects. His numerous drawings are also fastidiously detailed, and in some of them, particularly those of female nudes, he achieves a strength of three-dimensional modeling that establishes an important link between the Gothic and Renaissance styles. — Pisanello è fra i grandi talenti del Rinascimento; ma non potrebbe dirsi affatto ch’egli ruppe col passato. Egli non ha la vigorosa inquietudine d’un innovatore; ma una raffinatezza, una preziosità, da ultimo rampollo d’un nobile lignaggio. L’evoluzione artistica dette nell’opera di Pisanello lo specchio ideale d’un prodotto parallelo dell’evoluzione sociale: la cavalleria, ormai al tramonto nell’interpretazione dei singoli oggetti del mondo naturale, non restò forse addietro a nessun contemporaneo, di qualsiasi parte del mondo. Dipinse uccelli come soltanto i giapponesi. I suoi bracchi e levrieri, i suoi cervi, non la cedono neppure a quelli dei Van Eyck. Il suo posto, approssimativamente, è fra i tardi miniaturisti medievali franco-fiamminghi; i Limbourg da una parte, e dall’altra i Van Eyck
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Ginevra d'Este (1434, 43x30cm) Eseguito nei primi anni del rapporto di Pisanello con Ferrara, il dipinto mostra l’effigie di profilo di una giovane dama, identificata con Ginevra d’Este, sorella di Leonello. Sulla manica dell’abito della dama appare infatti l’impresa estense con il vaso biansato con le ancore, mentre il rametto di ginepro appuntato sull’abito è un chiaro richiamo al suo nome. La presenza della siepe di aquilegie e garofani sullo sfondo, simboli rispettivamente di fertilità, e di amore e matrimonio, e della farfalla, che può assumere la medesima valenza simbolica, ha condotto all’ipotesi che si tratti di un ritratto matrimoniale, eseguito poco prima delle nozze di Ginevra con Sigismondo Malatesta, nel 1434. Ma la valenza simbolica delle aquilegie, interpretabili anche come simbolo di dolore e morte, ha fatto anche ipotizzare una possibile esecuzione del ritratto dopo la tragica morte di Ginevra. L’identificazione dell’effigiata con Ginevra non è comunque unanimemente accettata, alcuni studiosi hanno infatti riconosciuto nella dama un ritratto di Margherita Gonzaga, figlia di Gianfrancesco e moglie di Leonello d’Este dal 1435 al 1439.
Madonna col Bambino e i santi Antonio abate e Giorgio _ (47x29cm) La tavola, l’unica firmata tra le poche rimasteci di Pisanello, raffigura, nella parte superiore, la Vergine all’interno di un clipeo di luce. Nella parte inferiore, sullo sfondo di un’impenetrabile foresta, appaiono i santi Antonio abate e Giorgio, entrambi accompagnati dagli animali accomunati al loro culto: il maiale e il drago. Nei tratti di san Giorgio, perfettamente abbigliato secondo la moda cavalleresca dell’epoca e con una grande cappello di paglia in testa, è stato talvolta riconosciuto il ritratto del giovane Leonello d’Este. Infatti, secondo alcuni studiosi, l’opera deve essere identificata con la tavola raffigurante la Madonna citata in una lettera di Leonello d’Este del 1432. Non tutti concordano però sulla datazione, che è stata da molti posticipata al quinto decennio del secolo, considerando il dipinto l’ultima tavola nota di Pisanello.
Visione di sant'Eustachio _ Visione di sant’Eustachio 1435-1440 circa tempera su tavola; 65 x 53 Londra, National Gallery Il soggetto del dipinto, la miracolosa visione del crocifisso tra le corna di un cervo apparsa all’ufficiale dell’esercito di Traiano Eustachio durante una battuta di caccia nel bosco, offre a Pisanello l’occasione di impiegare tutte le sue straordinarie capacità di pittore del mondo naturale. Tra tutte le sue opere, infatti, la tavola di Londra è quella per la quale sono conservati il maggior numero di disegni preparatori, che ritraggono dal vero soprattutto i numerosi animali. Anche in questo caso, com’era accaduto per il San Giorgio di Verona, Eustachio appare perfettamente abbigliato secondo i dettami della contemporanea moda da caccia.
Cicogna (1435, 19x21cm) Eccezionale disegnatore, Pisanello riprodusse sovente nei suoi fogli varie specie di animali, seguendo in ciò la pratica dei maestri lombardi. Già Giovannino de Grassi e Michelino da Besozzo avevano infatti mostrato una predilezione per la raffigurazione dal vero del mondo naturale, in particolare animale, che Pisanello deve aver approfondito durante il suo soggiorno a Pavia. Egli si recò nella città lombarda per eseguire la decorazione del castello visconteo, ricordata dalle fonti, ma di cui non rimane alcuna traccia, se non nella successiva produzione del pittore. La Cicogna, messa in relazione da alcuni studiosi con il Sant’Eustachio della National Gallery di Londra, mostra affinità tecniche con i fogli preparatori agli affreschi eseguiti in Sant’Anastasia a Verona.
Madonna della quaglia _ Madonna della quaglia 1420 circa Verona, Museo Civico di Castelvecchio Si tratta della prima opera nota di Pisanello, in cui sono evidenti i legami con l’opera di Michelino da Besozzo, Gentile da Fabriano e i massimi esponenti del “gotico internazionale”. Le affinità maggiori si scorgono con la Madonna del roseto del museo di Castevecchio a Verona, variamente attribuita a Michelino o a Stefano da Verona. Anche la Madonna della quaglia di Pisanello appare in un rigoglioso giardino, sullo sfondo di un roseto, attributo tradizionale della Vergine. I due cardellini rimandano alla crocifissione di Cristo, occasione in cui, secondo la tradizione, si sarebbero macchiati di rosso, mentre la quaglia è simbolo di resurrezione.
San Giorgio, la principessa e il drago _ (1438, affresco, 223x620cm) L’affresco è ciò che rimane di una più ampia decorazione eseguita da Pisanello nell’arco di ingresso della cappella Pellegrini nella chiesa domenicana di Sant’Anastasia a Verona. Le scene perdute raffiguravano l’uccisione del drago da parte di san Giorgio e sant’Eustachio, mentre l’affresco superstite mostra il momento in cui san Giorgio giunge nei pressi della città libica di Silena e si imbatte nella figlia del re, destinata a essere sacrificata a un terribile drago che terrorizzava i cittadini. La storia è narrata nella Legenda aurea di Jacopo da Varagine ed è resa con dovizia di particolari da Pisanello, che, in accordo con la tradizione tardo-gotica, trasforma san Giorgio in un cavaliere del suo tempo e dissemina la composizione di ricercati particolari decorativi. Si conoscono parecchi disegni preparatori alla composizione, tra cui un foglio per le figure degli impiccati, con ogni probabilità preso dal vero.
Saint George and the Princess of Trebizond, detail (1430) — Emperor Sigismund (1432) — La lussuriaStudio per la Decollazione del BattistaMadonna col Bambino e i santi Antonio abate e GiorgioGinevra d’EsteVisione di sant’EustachioTorneo cavallerescoRitratto di Leonello d’EsteMedaglia di Leonello d’EsteMedaglia di Alfonso V d’Aragona
^ Died on 26 November 1882: Thomas LeClear, US painter born on 11 March 1818.
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Interior with Portraits (1865, 66x103cm) _ This is virtual reality, 19th century-style For three or four centuries, you hired a painter to capture your loved one's features for posterity. But then, after daguerreotypes were introduced in 1839, suddenly you had a choice. You could have a colorful, often life-sized painted likeness that looked more or less like your relative, or you could have a tiny, monochrome, but startlingly REAL photograph. This picture is unsigned and undated. According to family history it was painted by LeClear about 1865. Supposedly LeClear was commissioned to make the picture by an elder brother of these two children in the picture.
     The boy had just died when the picture was requested, but he was not then the young child shown here. He was a 26-year-old volunteer fireman who had just died in a hotel fire. His older sister had already died when she was an adolescent, more than fifteen years before the picture was made. The little boy in the picture looks definitely dead, even stuffed. It is likely that the painter, for lack of live models to get likenesses, used a daguerreotype of them as a substitute. If so, he was not one of the many painters who felt threatened by the new photography and vowed never to use photos as aids, claiming that very special qualities made paintings greatly superior.
     Here's the villain of this game, the photographer himself. Should we read anything into the fact that he's portrayed from the rear and conceals his face from us under his cloth? (Incidentally, his wet collodion camera was not manufactured before 1860, and this helps us date the painting.) Landscape painting now becomes merely a background foil for photography. This must have been a rude jibe at all the heroic Hudson River and western landscapes that were dominating the public exhibition rooms just then. This old patriarch with altarlike frame presides disapprovingly over the scene. Could a photographer make a likeness of an ancient patriarch? Unlikely! But now he's almost obscured by the backdrop, relegated to the past. All the paraphernalia of the professional artist is arrayed in this studio, which, by the way, we know was in a famous artists' building called the Tenth Street Studio Building in New York.

Died on a 26 November:
1936 Victor Léon Jean Pierre Charreton, French artist born on 02 March 1864.
1921 Joseph Bail, French artist born on 22 January 1863.
1861 Wilhelm Hensel, German artist born on 06 July 1794.
1851 Louis-Philippe Crépin, French artist born in 1772.
1788 George Robertson, British artist born in some year from 1742 to 1748. — Relative? of Archibald Robertson [Scottish, 1765-1835] Christina Robertson [Scottish, 19th Century] ?
1779 Pieter Jan van Liender, Dutch artist born on 23 December 1727.
1757 Jan Jakob Spoede, Flemish artist born in 1680.

Born on a 26 November:
1876 Bart Anthony van der Leck, Dutch painter who died in 1958. — LINKSComposition 1 (1920)
1860 Simoni Stefan Simony, Austrian artist who died in 1950.
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